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«Le frottole somigliavano suppergiù a delle grosse caramelle avvolte nella
carta argentata, avevano otto zampine affusolate e un musetto impertinente…»
Dodici racconti surreali, scritti secondo gli stilemi della fiaba, appositamente
selezionati da Claudia Maschio tra i molti composti nell’arco di trent’anni,
costituiscono il ghiotto contenuto di questa antologia.
I testi sono di vario genere: si va dall’ironia ribalda di Pimpinoli e
del Pescatore di Frottole al solipsistico Paese degli errori, dal
fantasy veneto della Corte del Tagliapiera al propperiano Tecia, Tecin
e Tecion.
Alcuni racconti sono stati scritti pensando a un pubblico in età scolare,
come Il compleanno del signor Pomodoro e Il malefico mastro Tempo.
Ma più che reminiscenze di Andersen o Rodari, il lettore riconoscerà rimandi
divertiti (e divertenti) alla letteratura del Novecento: Calvino, Robbins,
Bradbury e McEwan. In quanto ai temi, un invisibile quanto indispensabile fil
rouge attraversa questa raccolta di fiabe post-moderne: il valore della
diversità in un mondo che pretende l’omologazione e la rivincita della visione
soggettiva e poetica della realtà.
Finalista al premio Andersen
1993 e 2015
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