Smith camminava esultante per quel crocevia
di miliardi di esistenze che era la città di New York. Piccioni, motori,
cartelli, idranti, alberi, uomini, semafori e cassette della posta. Sì, era
davvero valsa la pena venire in vacanza sulla Terra.
|
|
(clicca per ingrandire) |
John Smith è un extraterrestre giunto da un pianeta-anello di Beta Crucis
per trascorrere un periodo di vacanza sulla Terra. Coniugato in Forma Umana, con
tanto di identità operativa di "Modesto Contabile", quasi-anima in psicopolimeri
complessi e un provvidenziale Surrogato d'Ignoranza, John Smith può così
ammirare le strampalate ritualità umane e e sperimentare gli affascinanti ed esotici
Archetipi terrestri.
Poco importa che la Forma Umana sia considerata banale e pacchiana dagli
stessi turisti extraterrestri, Smith è entusiasta di trovarsi sulla Terra,
dove semplici operazioni come ordinare un hot-dog o attendere l'autobus sono
esperienze aliene alla sua esperienza di alieno.
Sulla Terra, Smith può anche stringere particolarissime amicizie: una
filosofica Pelliccia di Volpe, un Assistente Turistico
coniugato in forma di sei bertucce, due cespugli e un'aringa affumicata, e addirittura
‘Āzra’īl, l'angelo della morte, che pratica una strana interruzione
vitale alle forme biologiche terrestri, e l'Io Narrante Trasversale, deciso a
fare della vacanza di Smith il romanzo che avete in mano.
Il soggiorno terrestre prosegue sempre più stupefacente, fino al giorno in
cui si fa avanti Mary, la quale afferma, documenti alla mano, che Smith sia suo
marito, scomparso da casa mesi prima. Un dubbio s’insinua allora nel
protagonista quanto nel lettore: John Smith è un alieno o un... alienato? |