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Ideale raccordo tra la cronachistica latina medievale e la brillante stagione
delle saghe scandinave, la Historia Norwegie (XII sec.) si prefigge il
compito di illustrare le terre dell’estremo Settentrione a un pubblico poco
familiare della materia, al contempo fornendo un importante impulso allo
sviluppo della successiva tradizione storiografica norrena, dall’Ynglingatal
di Þjóðólfr di Hvin alla Heimskringla di Snorri Sturluson.
Dalla Biarmia alla Groenlandia, l’anonimo autore segue le rotte dell’espansione
vichinga per tracciare il quadro di una regione vastissima, di cui lascia
balenare immagini di terre brulle e solitarie, di isole artiche, di ghiacciai e
vulcani, di popoli remoti e animali fantastici, non di rado ritagliando dettagli
di valore inestimabile… Rimarchevole la prima descrizione in assoluto di una
seduta sciamanica presso i lapponi.
Focalizzando sulla Norvegia, il cronista svela quindi le origini della casata
degli Ynglingar, in un racconto nel quale è già attuata l’elaborazione
evemeristica; ricostruisce l’intricata genealogia dei re e narra l’avvento del
cristianesimo e il sanguinoso consolidamento della nuova fede. Un resoconto in
cui si stagliano già a tutto tondo le figure dei grandi sovrani: Eiríkr
blóðøx, Haraldr “Bellachioma”, Óláfr “il Santo”, ma in cui
troviamo anche interessanti figure femminili: ampio spazio è dedicato alla
“Madre di re”, la bellissima e crudele regina Gunnhildr.
Tradotta e ampiamente annotata da Piero Bugiani, l’Historia Norwegie, qui
pubblicata per la prima volta in italiano, offre ai lettori un documento
fondamentale della storiografia scandinava, in cui la descriptio delle
terre nordiche appare finalmente inserita in un contesto culturale, religioso e
politico di carattere europeo.
Prefazione di Carla Del Zotto. |