Claudia Maschio
vive a Negrar (Verona), tra incantevoli colline e
ancor più incantevoli bottiglie di Recioto e Amarone. Adora gli animali, la
musica (soprattutto jazz), il cinema e l’arte surrealista. Sopporta a fatica chi
non ama le stesse cose.
Ha esordito come scrittrice ai tempi delle elementari, scrivendo piccole
sceneggiature che recitava insieme agli amichetti, e non ha più smesso, anche se
con fin eccessivo senso autocritico: racconti, romanzi e poesie si sono
susseguiti l’uno all’altro, per poi essere regolarmente cestinati.
Mentre conseguiva la laurea in Sociologia e il dottorato in Filosofia della
Scienza, si è cimentata nell’invenzione di fiabe, risultando nel 1993 tra i
dieci finalisti del Premio Andersen.
Dopo la nascita dei due figli, Clara e Elio, ha continuato a scrivere rubando
ore al sonno e ha così dato vita a una serie di saggi, sceneggiature teatrali,
romanzi e racconti.
Attualmente collabora in qualità di editor per il T.S.M. della Provincia di Trento e, intanto, pensa a cosa fare da
grande. Ah, è curatrice della collana "i Ciottoli" per Vocifuoriscena.
Tra il 2005 e il 2007 ha pubblicato tre saggi sul Natale e uno sul Carnevale,
corredati di fiabe e pubblicati da QuiEdit. A partire dal 2008 ha scritto
a quattro mani con Dario Giansanti – sempre per QuiEdit – i primi sei romanzi
del ciclo Agenzia Senzatempo. Nel 2012 è uscito A due passi dalla
morte del sole, sceneggiatura teatrale. Nello stesso anno il primo romanzo con
Edizioni PerSempre, dal titolo
E sopra splendeva un cielo
stellato e, a distanza di pochi mesi, il “manuale romanzato”
Come smettere di
stirare in due settimane.
Per Vocifuoriscena ha recentemente pubblicato
Oltre la superficie
dello sguardo, Il
titolo è l'ultima cosa,
Tutto cambia quando
meno te lo aspetti, A nord del futuro,
E sopra splendeva
un cielo stellato, e
Il pescatore di frottole (riconoscimento speciale della giuria del
Premio Andersen nel 2015).
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