In Dausos, come negli altri suoi scritti sull'antica religione dei balti,
Beresnevičius riconosce segmenti di concezioni precristiane rimasti involucrati
all'interno di una visione cristiana del mondo e – per quanto è possibile –
esplora lo strato più arcaico della religione lituana, attingendo dalle fonti del
folklore, dell'archeologia, della storia e delle lingue.
Pietro U. Dini |
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Tra gli ultimi Paesi d'Europa a convertirsi al cristianesimo, la Lituania ha
potuto conservare vivide tracce dei miti pagani nel suo vastissimo patrimonio
popolare di fiabe (pasakos), leggende (sakmės), canti lirici (dainos)
e funebri (raudos).
In questo suo denso saggio del 1990, il professor Gintaras
Beresnevičius analizza le immagini mitiche trasmesse dalle fonti storiche e dal
folklore, le confronta con i dati forniti dall'archeologia,
e traccia così la topografia dell'aldilà secondo l'antica mitologia lituana,
dall'arcaico sistema preindoeuropeo
dominato dalla credenza nell'eterna trasmigrazione delle anime attraverso il
mondo naturale, fino alla riforma di Sovijus, l'eroe culturale che per primo ha
aperto agli uomini la via per il regno dei morti.
Assistiamo così al dissiparsi dell'ultimo velo, con i parenti in lacrime che,
dopo aver offerto un banchetto al proprio caro, lo invitano ad abbandonare la
sfera dei viventi e a incamminarsi verso il mondo ultraterreno. Seguiremo la
schiera delle vėlės oltre le distese d'acqua delle marios;
scenderemo con loro nell'oscuro regno del
velnias; le vedremo intraprendere la difficile scalata del monte di vetro
che dovrà condurle al maniero celeste di Dievas, oppure a venire divorate dal
mostro acquattato nei suoi anfratti; le vedremo cavalcare nel clima mite delle
dausos insieme agli uccelli migratori, oppure volare, percosse dal
fulmine, nel regno atmosferico di Perkūnas.
Si delineano così territori escatologici le cui radici attingono tanto al
mondo indoiranico, territorio indiscusso di Georges Dumézil, tanto ai misteri
della dea madre, già cara a Marija Gimbutas, ma che trovano la loro più
autentica scaturigine nella coscienza universale dell'uomo, da sempre nuda e
indifesa
dinanzi al silenzioso mistero della morte.
In appendice, una crestomazia, con numerose fonti primarie sulla mitologia
baltica, molte delle quali tradotte per la prima volta in italiano, e un ampio
glossario dei nomi e dei termini notevoli. |