«Il mistico volge la propria contemplazione
verso l’interno e, alla fine, raggiunge solo le immagini della propria
interiorità, mentre l’alchimista e il chimico, che aspirano al sublime
attraverso il fenomeno naturale, trovano in esso il significato del cosmo, di
tutto ciò che era e che sarà....» |
Secondo volume del dittico Gli alchimisti, séguito di
Un amore terreno.
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A Uusikaupunki, August Nordenskiöld è in bancarotta. Il suo esperimento
alchemico è fallito; i creditori alle porte, la moglie Anna Charlotta e i figli
rischiano di patire la fame quando, da Stoccolma, arriva una lettera del barone
Munck: il re intende concedere un’udienza al suo aiutante, Carl Bergklint.
Nella capitale del regno di Svezia il giovane ha l’occasione d’incontrare
l’occultista Gustav Björnram che, nella visita precedente, gli aveva consegnato
una copia della Nozze chimiche di Christian Rosenkreutz, libro il cui
significato gli è ancora oscuro ma che, nel suo viaggio verso il regno celeste,
sarà l’unica bussola a condurlo tra le braccia di Katariina, sposa promessa
morta prima delle nozze terrene.
Il barone propone a Carl di proseguire l’opera alchemica sotto l’ègida del
re, abbandonando il Capitano minerario, nel quale egli non ripone fiducia, ma il
giovane si rifiuta di tradire colui che gli ha mostrato il sentiero verso l’alta
Vetta. Quando Carl torna in Finlandia, August parte per Pori alla ricerca di
soldi senza lasciare traccia di sé; tra miserie, tormenti e solitudine, il
giovane pensa sia ormai giunto il tempo di ricongiungersi alla sua amata in alto
tra i cieli quando, inaspettatamente, giunge la notizia che il Capitano
minerario è a Stoccolma: il professor Afzelius ha convinto il re sull’efficacia
del suo metodo e, a Drottningholm, presso la corte reale, la corona ha messo a
disposizione un laboratorio e due fornaci per dare inizio alla fabbricazione
dell’oro e ai due processi alchemici: la Via lunga, detta dei facoltosi, e la
Via breve o dei sofferenti.
Il grande sogno utopistico di August Nordenskiöld, la liberazione
dell’umanità dalla schiavitù dell’oro e del denaro, sembra diventare realtà: le
memorie del suo fedele discepolo sono destinate a diventare la testimonianza di
una nuova era.
Attraversando le commoventi e sorprendenti vicissitudini della sua devota
parabola terrena, tra crogioli e alambicchi, battaglie e cospirazioni, la
coscienza di Carl si sovrappone via via a quella di Christian Rosenkreutz, l’io
narrante del testo che egli tiene cautamente lontano dall’impresa alchemica: i
racconti convergono verso il lume della scienza che rischiara i segreti della
natura, ciò che Keplero considerava la chiave per l’universalità del progetto
eterno. Grazie alla sua incrollabile fede nella più pura tra le risorse
dell’uomo, la conoscenza razionale, il giovane finlandese comprende che il fuoco
del suo amore terreno ha generato qualcosa di più prezioso dell’oro:
l’esperienza sensibile non è più solo il sogno dell’anima innanzi al cosmo
rivelato, ma ha in sé il peso tangibile e misurabile dell’esistenza, la
preparazione alle nozze celesti. |
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