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Insediati fin dall'antichità lungo un ideale anello sul litorale costiero
ricco d'ambra del mar Baltico, i popoli di Lituania, Lettonia ed Estonia hanno
subìto nel corso dei secoli un singolare, accanito destino di invasioni e
oppressioni, che Czesław Miłosz ha riassunto con l'efficace formula «calpestati
dall'elefante della storia».
L'oblio nei confronti dei popoli baltici regnava quasi assoluto
dal 1944, quando, in seguito al più nefasto scambio imperialista – il patto
Molotov-Ribbentrop fra Stalin e Hitler – i tre Stati furono acquisiti al
crogiolo di razze che caratterizzava l'universo sovietico, quasi finendo col
venire cancellati dalle mappe d'Europa e dalla sua memoria storica.
Ma questo "anello baltico" è come un cerchio che sebbene calpestato
non perde mai la sua circonferenza. La lunga, pacifica e inflessibile volontà di
autodeterminazione di lituani, lettoni ed estoni per riproporsi come soggetto
giuridico ed entità statali indipendenti si è conclusa nel 1990 e, dal 1°maggio
2004, le tre repubbliche baltiche sono tornate ufficialmente ad arricchire
l'Europa delle Nazioni.
Questo libro – qui in seconda edizione ampliata – getta luce sulle particolarità
linguistiche e culturali delle realtà baltico-orientali e ripercorre
sinteticamente le tappe della loro storia, dall'antichità sino ai nostri giorni.
L'esperienza di questi Paesi, popoli e culture potrebbe (dovrebbe?) insegnare
qualcosa anche all'Europa attuale, agitata da spinte nuove e antiche, ancora in
nome del diritto all'autodeterminazione dei popoli. |