«In
questo racconto vi sono tratti che ci riportano all'arte narrativa del
xviii secolo come agli autori
romantici di fine Ottocento [...]. Lo scrittore sembra avere quasi del tutto
abbandonato i dettami della forma stilistica per offrirci tutto sé stesso.»
V.A. Koskenniemi, "Uusi Aura", 1927
». |
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Sam Ilola è un bambino il cui futuro sembra segnato dalla sventura:
appiccando incidentalmente il fuoco in casa, brucia anche la madre che, sola, lo
stava crescendo. Il padre è un dissoluto che se l'è data a gambe: soccorso dalla
dolce e premurosa Angelika, il piccolo viene adottato e portato nell'idilliaca
dimora di Pähkinämäki.
Tutto lascia pensare che sia l'opportunità di un nuovo inizio, di una vita
serena, ma il giovane sfigura il volto della sua amorevole madre adottiva. Questa
volta non si tratta di un atto del tutto involontario ed è difficile mettere a
tacere la voce della coscienza: non vedendo altra soluzione, Sam fugge e si ritrova
tra gli artisti di un circo, proiettato lontano dall'unico angolo di mondo che
lo aveva riscattato dai fantasmi di un'infanzia difficile. In quella variopinta
Babele itinerante fatta di maschere e figure quasi irreali s'innamora di
un'enigmatica funanbola, Minnie Bell, che lo farà precipitare all'inferno...
Il circo e la santa è una caleidoscopica fiaba sulla compassione come
lucido, consapevole gesto di riconciliazione tra il caso e la necessità.
L'abnegazione, virtù tanto elevata da travalicare la morale cristiana, non è in
definitiva che il rifiuto di sé in favore di una spontanea, appagante
dichiarazione di fiducia nell'animo umano. |