|
(clicca per ingrandire) |
Completata nel 1789, sotto gli auspici dell’Aufklärung tedesca, quest’opera
del curato Christfrid Ganander è in assoluto la prima trattazione scientifica di
ampio respiro sulla mitologia finlandese e, insieme, una delle sue più preziose
fonti a monte dell’imponente lavoro di riorganizzazione effettuato da Elias
Lönnrot per il suo Kalevala.
Impostato in forma enciclopedica, il Mythologia Fennica espone
elementi tratti da tutti i livelli della tradizione, sia colta che popolare. Da
un lato, vi sono i temi legati al mondo letterario delle saghe scandinave, dai
miti sul misterioso "fondatore" Fornjótr alle battaglie degli antichi re svedesi
contro gli stregoni finnar, per arrivare ai resoconti dei navigatori
vichinghi sui misteriosi popoli incontrati lungo le più remote rotte
nord-orientali.
Ma Ganander riporta anche una notevole quantità di materiale folklorico
finnico e lappone, che espone affidandosi all’autorità dei runot raccolti
dalla viva voce del popolo. Tra divinità, spiriti guardiani ed esseri
soprannaturali, tra riti sciamanici e celebrazioni sincretiche, spiccano le
tradizioni sui possenti Kalewan pojat, i "figli di Kalewa", tra i quali
il lettore riconoscerà i principali eroi kalevaliani – Wäinämöinen, Ilmarinen,
la signora di Pohjola, il malevolo Soini (Kullervo) – le cui fisionomie, non
ancora addomesticate dalla penna di Lönnrot, si affacciano qui con tratti
sovrumani e terrifici.
Con l’attenzione del naturalista e con l’entusiasmo del pioniere, Christfrid
Ganander si sforza di far luce sul materiale mitico-leggendario della più remota
periferia d’Europa, con analisi a volte ingenue, a volte sorprendenti, aprendo
la strada alla successiva stagione del risveglio nazional-romantico finlandese. |