|
(clicca per ingrandire) |
Nell'ultimo quarto del secolo xix il Granducato di Finlandia è percorso da
correnti rivoluzionarie e patriottiche che, nate nelle grandi città e dentro le
accademie, arrivano a lambire le vaste, silenziose campagne del paese. Le
comunità rurali di Vuorela e Niemelä si scrutano dalle rispettive colline con
rancore, frutto di generazioni d'incomprensione e inconciliabili legami con la
modernità: il padrone di Vuorela è diffidente nei confronti della neonata
istruzione popolare ma il prete lo convince a mandare Heikki, unico erede della
famiglia, a studiare a Helsinki con la promessa di tornare tra i campi per
continuare l'attività paterna, riscattando a un tempo la fama del casato.
Iscritto in università, Heikki entra in contatto con gli ambienti dei
fennofili tentando dapprima di coinvolgere il padre nell'ideale di un mondo
nuovo e di convincerlo a lasciargli proseguire la carriera in città ma, spinto
anche dai compagni, ritorna nella terra d'origine per continuare la lotta,
personale e collettiva, in mezzo al popolo, unico protagonista del "grande
risveglio".
Tra gli affetti ritrovati e la scoperta di una nuova relazione tra sé e gli
altri rivede Liisa, una ragazza adottiva cresciuta nella sua casa che il destino
ha scelto come futura signora di Vuorela. Durante una gita nella regione i
compagni di università fanno visita a Heikki che si innamora della sorella di
uno di loro, Fanny, una ragazza di alto censo.
Il giovane di Vuorela si troverà a un bivio: seguire un sentiero già
tracciato nella terra avita, aspra e grave, o sacrificarsi per essa marciando
lungo il percorso glorioso e incerto di una primavera civile. Heikki comprenderà
che l'utopia di una nazione libera, solidale e indipendente è anzitutto un atto
d'amore verso il futuro, come tale realizzabile attraverso una sintesi delle
proprie contraddizioni e una profonda, mistica trasformazione di sé. |