Vedo
una città che per fama raggiunge le stelle. È in un luogo nel bosco chiuso dalle
onde della Moldava. Quando vi arriverete, vi imbatterete in un uomo che sta
intagliando la soglia della sua casa. E poiché sulla soglia di un’umile dimora,
anche i potenti chinano il capo, la città che fonderete, la chiamerete Praga.
Cosma da Praga, Cronica Bohemorum |
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La Boemia vanta un ricco patrimonio leggendario, in cui è particolarmente
interessante il ciclo relativo alla formazione dello stato ceco e alla
fondazione della città di Praga. Queste leggende, che costituiscono una
testimonianza delle tradizioni degli slavi occidentali al tempo delle loro
migrazioni nelle valli dell'Elba e della Moldava, sono assai conosciute in
patria grazie alle rielaborazioni romantiche, ma rimangono assai poco note fuori
della Boemia.
Storie affascinanti, caratterizzate da una ricca e variegata presenza
femminile: Libuše, la profetessa dei Cechi, decisa a non perdere il controllo
della sua tribù, con le sue sorelle Kazi e Tetka, l'incantatrice e la
sacerdotessa; Vlasta, condottiera di un'agguerrita comunità di amazzoni,
risolute a non lasciarsi sottomettere dagli uomini; Šárka, l'astuta simulatrice; Drahomíra e Ludmila, tra cui si consumerà il confronto finale tra paganesimo e
cristianesimo. Senza per questo dimenticare le figure maschili: Krok, il giudice
primordiale; Přemysl il principe aratore; il pavido Neklan, che la sorte ha
messo sul trono nel momento di maggior pericolo per la Boemia, e l'eroe Štyr, a
lui somigliantissimo, chiamato a sostituirlo sul campo di battaglia…
Cronache ceche delle origini, che viene ad accostarsi al
saggio di Dario Giansanti,
La mitologia boema, raccoglie le più antiche e importanti cronache ceche delle
origini, la maggior parte delle quali compaiono qui per la prima volta in
traduzione. Alla Chronica Bohemorum di Cosma da Praga, redatta all'inizio
del xii secolo, fa seguito, quale fonte principale per la nostra conoscenza dei
miti boemi, la sorprendente storia trecentesca in versi dello "pseudo-Dalimil".
Ma sono anche antologizzate le cronache di Marignolli, Pulkava, Piccolomini e
Doubravky, composte tra il xiv e il
xvi secolo, che rielaborano e ampliano
il ciclo etnogenetico boemo.
Chiude il volume la Kronika česká di Václav Hájek, un
vero e proprio fantasy rinascimentale, appassionante e di ampio respiro,
a lungo considerato testo "canonico" sulla nascita del popolo ceco e sulle
imprese suoi primi sovrani.
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