Milan Nápravník
DESERTE VISIONI

Che ora è? Guarda verso il camino, ma non riconosce l’ora. La stanca veglia gli ricorda ciò che ha perso e gli pone domande di cui non conosce le risposte, oppure alle quali è troppo tardi per rispondere

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RECENSIONI

Milan Nápravník è partito dal surrealismo, e non sarebbe del tutto inopportuno se i surrealisti ortodossi ancor oggi rivendicassero il diritto di includerlo nel novero di autori cui non sono estranei i punti di vista surrealisti. Allo stesso modo, potrebbero reclamarlo anche i seguaci delle diverse tendenze sperimentali della poesia moderna, inclusi dalla critica convenzionale sotto il concetto di poesia concreta. E inoltre, se avvocassero il diritto a Nápravník coloro per cui l'unica misura dell'urgenza artistica è rappresentata dall'autenticità esistenziale del testo e dalla forza e dalla consequenzialità del suo messaggio semantico, senza riguardo per la dottrina estetica, anche la loro rivendicazione avrebbe una sua logica. Non c'è niente di strano in tutto questo: Nápravník – come del resto ogni altro scrittore davvero meritevole - sfugge ogni tentativo di classificazione univoca, va per la sua strada - irrepetibilmente nápravníkiana – strada cui non importa in quale delle varie legioni qualcuno lo includerà o meno. La forza di Nápravník non risiede del resto nel fatto che concretizzi vari programmi, ma piuttosto che li trascenda.

Václav Havel

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