|
(clicca per ingrandire) |
Rispetto all'epica omerica, ai poemi cavallereschi e alle saghe scandinave,
il Kalevala appare come un mondo a parte. Si snoda lieve come una fiaba
attraverso un panorama fatto di laghi e foreste, abitato da spiriti e animali
parlanti. Non fa udire lo schianto delle spade, quanto il melodioso intreccio
degli incantesimi; non procede cavalcando versi solenni, ma rapisce col ritmo
innocente di una filastrocca. Ha i toni rarefatti ed evocativi della musica di
Sibelius: mai il tragico fatalismo di Wagner.
Ideale punto di contatto tra poesia popolare e letteratura colta, il
Kalevala può essere considerato tanto la celebrazione del genio nazionale
del popolo finnico, tanto l'opera che unico autore, Elias Lönnrot, compose
giustapponendo
canti popolari epici, magici e lirici, da lui stesso raccolti dalla viva voce
dei runolaulajat della Finlandia e della Carelia, così che, riuniti in un
poema di ampio respiro, potessero fornire una sintesi di tutti i generi della
poesia tradizionale finnica.
Ottocentesco per compilazione, nondimeno il Kalevala è, tra i grandi
poemi europei, quello che conserva l'atmosfera più arcaica. Le sue radici
traggono linfa dalla fascia boreale dell'Eurasia, dai riti preistorici dei
cacciatori
e dallo sciamanismo. A questo particolarissimo poema mancano quelle figure di
campioni omerici che combattono per dimostrare l'eccellenza del loro valore, o
quei melanconici cavalieri di un Medioevo votato a ideali spirituali. Al
contrario, nessuno dei suoi eroi è un guerriero: Väinämöinen è un cantore,
Ilmarinen un artigiano, Lemminkäinen un avventuriero, e tutti possiedono poteri
magici. Soltanto Kullervo – personaggio a cui è dedicato un lungo episodio –
manifesta un carattere violento, ma la sua unica impresa bellica viene liquidata
in pochi versi ed egli ritorna alla sua casa distrutta, constatando quanto la
guerra sia impresa funesta e insensata.
Cornice del poema è la rivalità tra le tribù di Kalevala e il popolo della
tenebrosa terra di Pohjola. Dai tentativi dei tre eroi di ottenere la mano di
una delle bellissime figlie del Nord, si arriva alla rivalità per il possesso
del sampo, il misterioso palladio, forgiato da Ilmarinen, che assicura
ricchezza e benessere a chi lo possiede.
Prima opera letteraria in finlandese, il Kalevala non fu solo il
folgorante esordio della letteratura in lingua suomi, ma anche strumento
importantissimo per la nascita di un sentimento nazionale. Fornì ai finlandesi
la dignità di un popolo con cultura, costumi e lingua propri, ed ora anche con
un épos che cantava le origini della nazione e le gesta dei suoi eroi. La
data della prima edizione del poema, 28 febbraio 1835, viene ancora oggi
festeggiata come Kalevalan päivä, il "giorno del Kalevala".
Presentiamo qui l'edizione definitiva del 1849, composta da 50 runot e
22.795 versi, nella traduzione ormai classica di Paolo Emilio Pavolini (1910),
con testo originale a fronte e una presentazione di Eino Leino.
|